Progetto Moneta Locale

Progetto Moneta Locale

La Moneta Locale del nostro progetto si chiamerà “ITALICA”. Il progetto Italica (presentato molto in sintesi) prevede 3 cose fondamentali:
1) dare maggior potere d’acquisto alle famiglie;
2) finanziare le aziende e le famiglie con finanziamenti senza interessi in modo da sganciarle dal sistema bancario;
3) in alternativa finanziare le aziende in partecipazione di capitale, ossia anzichè chiedere interessi dividere gli utili a fine anno in modo da sganciarle dal sistema bancario.

Perchè finanziamenti senza interessi?
Perchè i soldi degli interessi “non esistono”, l’esistenza degli interessi nei prestiti genera il “debito infinito”, per tanti che riescono ad estinguere il proprio debito obbligatoriamente e matematicamente altri sono costretti a fallire. La causa delle crisi ricorrenti (compresa l’attuale crisi mondiale che stiamo vivendo) in questo sistema economico è proprio causato dagli interessi e dal “denaro a debito”. (Quanto sopra merita una spiegazione a parte).

Il nostro progetto prevede quanto segue:
1) creiamo l’Associazione Italica a cui si assoceranno privati, professionisti, artigiani ed aziende;

2) tutti i soci verseranno una quota associativa annua per coprire le spese dell’Associazione Italica; detta quota potrebbe essere di € 35,00 il primo anno e di € 25,00 gli anni successivi;

3) i soci consumatori ritireranno gratuitamente l’Italica nella misura che riterranno sufficiente per il proprio fabbisogno con una cadenza desiderata; un’Italica varrà un euro; l’Italica non è convertibile con l’euro;

4) quando i soci faranno la spesa presso le aziende associate, queste accetteranno anche l’Italica in parziale pagamento, per esempio: 70% euro e 30% Italica.
Le aziende rilasceranno uno scontrino od una fattura pari solo agli euro incassati, in pratica fiscalmente la cosa equivarrà a fare uno sconto del 30% ai propri clienti.
La percentuale di Italica accettata può variare dal 10 al 30%.
La percentuale di accettazione dell’Italica varia a seconda della percentuale di guadagno che un’azienda ha sui suoi prodotti, sulla quantità di prodotti che importa dall’estero (per i quali non può usare l’Italica per pagarli), sulla quantità di fornitori che a loro volta accettano l’Italica in pagamento;

5) sia le aziende associate sia noi dell’Associazione Italica opereremo affinchè entrino nell’Associazione anche le aziende fornitrici di quelle che vendono ai consumatori, in modo che anche le aziende potranno spendere l’Italica, facendola in tal modo circolare come una vera moneta.

Le aziende tra di loro si faranno una fattura pari agli euro incassati, quindi anche tra di loro si faranno una sconto del 30%; ufficialmente l’Italica verrà chiamata Buono Locale di Solidarietà (BLS) e sarà a tutti gli effetti uno Sconto ChE Cammina (SCEC).

Non esisteranno aziende che rimarranno con il ….cerino in mano, perchè i componenti di tutte le aziende a loro volta fanno la spesa (cibo, vestiario, ristoranti, alberghi, ecc…) e quindi potranno spendere l’Italica che incasseranno; ogni azienda accetterà in pagamento tanta Italica quanta ne potrà spendere sia acquistando prodotti dai propri fornitori sia facendo la propria spesa;

6) i soci consumatori, che ritireranno l’Italica, firmeranno un “patto di solidarietà” con le aziende; in questo patto i consumatori si impegnano a finanziare le aziende in modo da sganciarle dal sistema bancario, le aziende si impegnano ad accettare in pagamento per le proprie merci vendute una quota dal 5 al 30% in M.L.; per come finanziare le aziende vedi il punto 7)

7) i soci dell’Associazione Italica si assoceranno anche ad una Cooperativa Finanziaria (che creeremo noi), il consumatore quando ritirerà l’Italica verserà alla Coop. Finanziaria su un proprio conto (che rimarrà sempre di sua proprietà) il 50% dell’Italica ricevuta (es.: ritiro 100 Italica e verso sul mio conto € 50,00), tutti i soldi versati su questi conti verranno utilizzati per finanziare le aziende e successivamente anche le famiglie.

Con il Patto di Solidarietà di cui sopra tutti si impegneranno a non ritirare i propri soldi per un certo numero di anni (almeno 5 o 10 anni). Il finanziamento alle aziende più che senza interessi potrà essere effettuato in partecipazione di capitale, ossia alla fine dell’anno le aziende riconosceranno una percentuale degli utili proporzionalmente al finanziamento ricevuto (solo se ci saranno stati utili).

Spiegazione: per esempio: un’azienda vale € 1.000.000, riceve un finanziamento di € 100.000, che vale il 10% del valore dell’azienda, alla fine dell’anno l’azienda corrisponderà alla Coop. Finanziaria il 10% dei propri utili, se non ci saranno stati utili non verserà alcunchè, inoltre non sarà nemmeno obbligata a restituire parte del capitale.
Ovviamente tutto questo verrà regolamentato in modo molto preciso.
E’ vero che il finanziatore corre il rischio di non vedere remunerato il capitale investito, ma è anche vero che qualsiasi finanziamento ha dei rischi, come corre dei seri rischi qualsiasi forma di investimento in borsa, nei fondi d’investimento, nei derivati e quant’altro.

Abbiamo calcolato che questo tipologia di finanziamento è quello che corre i rischi minori. Occorrerà approfondire questo capitolo per rendersene conto.

Quando il progetto si sarà sufficientemente sviluppato avremo migliaia di aziende e decine di migliaia di famiglie che saranno sganciate dal sistema bancario e non pagheranno più interessi;

8) daremo vita ad un sito web e ad un giornale che inizialmente conterranno l’elenco aggiornato delle aziende presso le quali potremo fare la spesa. Su questo giornale cominceremo da subito a pubblicare notizie “vere” e non quelle taroccate che leggiamo sui giornali, che pubblicano informazioni che fanno gli interessi economici e politici dei loro editori/proprietari, faremo vera informazione.

Cercheremo anche di sviluppare una cultura della “qualità” e non della “quantità” (leggi “decrescita”), non un consumismo sfrenato, ma un consumo più consapevole e rispettoso dell’ambiente in cui viviamo e di riflesso delmondo intero. Non mi dilungo oltre perchè l’argomento è sterminato.

Creeremo un vero e proprio ufficio stampa a cui tutti potranno collaborare.

Per ora mi fermo qui, è chiaro che il progetto è molto più esteso, è un progetto che mira a proporre un nuovo modello di società, ma non più imposto dall’alto dai soliti “pochi”, ma un progetto che risentirà del contributo di tutti voi.

Casimiro Fumagalli
tel. 02/84894271
cell. 338/4556883
e-mail: fumagalli@mondobiologicoitaliano.it