Il crociato del vino senza zolfo

IL CROCIATO DEL VINO SENZA ZOLFO

Articolo tratto Inserto “VINI” di bargiornale aprile/maggio 2006 di Giudo Montaldo

Fornisce vini “bio” a ristoranti di tutta Italia. Con una particolaritˆ: sono privi di additivo. Lo scomodo credo di Gian Antonio Posocco, selezionatore sui generis.

Anidride solforosa? No grazie. é questo il motto di Gian Antonio Posocco, uno tra i pochi selezionatori di vini biologici e biodinamici in Italia. Uno tra i pochi (se non l’unico) perchŽ, se vende il vino  giˆ una professione difficile in momenti di crisi come questo,selezionare e vendere vini “bio” puo’ dirsi davvero una missione.

VOCAZIONE. Posocco ha scelto questo mestiere non per caso, ma in seguito a una scelta personale maturata dopo una lunga esperienza. Enotecnica con un curriculum di eccellenza decise di lasciare il settore per studiare filosofia. La collaborazione con alcune cantine sociali lo aveva letteralmente inorridito per il modo con cui veniva trattato il vino. Ma il richiamo per la terra  stato per lui irresistibile e alla fine ha deciso di tornare al vino, cambiando radicalmente strada. Cos“ si  specializzato al centro Antroposofico di Conegliano Veneto, una scuola di agricoltura biodinamica, e poi ha creato una societˆ, Assiria vini bio (www.assiria.it)

“la missione-racconta-  produrre vino buono e cio non soltanto piacevole al gusto, ma soprattutto sano, ricavato da viti non stressate o sottoposte a troppi trattamenti chimici”. Secondo Posocco il vino ha goduto di una favorevole impunitˆ, grazie all’esenzione ad elencare gli ingredienti in etichetta. “eppure -dice-  un prodotto alimentare complesso, frutto di numerose lavorazioni successive come coltivazione, vinificazione, imbottigliamento, nelle quali spesso si fa uso di sostenze di sostenze chimiche”. Ma le cose stanno cambiando. A partire dalla vendemmia 2005, infatti entra in vigore l’obbligo di riportare in etichetta, in caratteri chiari, indelebili e leggibili, la dizione “contiene anidride solforosa” o “contiene solfiti”, qualora superino una concentrazione di 10 mg/l (che corrisponde alla quantitˆ di queste sostanze prodotta naturalmente nel processo di fermentazione). E questa indicazione vale anche per i vini provenienti dall’estero. “questa norma costringerˆ – afferma convinto Posocco – a pensare una nuova viticoltura ed una nuova enologia”

DIFFERENZE. Ma come deve essere un vino “bio”? secondo il selezionatore bisogna innanzitutto chiarire una cosa: secondo il metodo biologico l’obiettivo  non usare sostanze chimiche ed  questo che in pratica vuol dire la dicitura “prodotto con uve da coltivazione biologica”. La biodinamica  tutta un’altra storia, nasce dal concetto profondo che il vino deve essere vivo come la pianta, il vigneto e la terra che lo producono e questo riguarda tutto il ciclo produttivo, dalla pianta alla bottiglia”. Certo la situazione non  chiara neanche all’interno del mondo del bio. Ci sono infatti vini biologici senza solfiti aggiunti e vini biodinamici con solfiti aggiunti. Ed  qui che diventa importante la figura del selezionatore di vini bio. “personalmente sono convinto – spiega Posocco – che la vinificazione senza l’aggiunta di anidride solforosa e con il lavaggio delle uve dia vini eccellenti, salubri, puliti, ricchi di sostanze benefiche, con un contenuto fino a 5 volte superiore di polifenoli e antiossidanti, con i profumi naturali dell’uva e della campagna e con gusti tipici del vitigno. Vini soprattutto facili da bere”. E aggiungiamo garantiti fino a tre anni dall’imbottigliamento, senza bisogno di usare particolari avvertenze nella conservazione, a parete le consete norme per la somministrazione.

ENOTECNICO GIAN ANTONIO POSOCCO
Via Gorizia 3 ¥ 31015 Conegliano Veneto (TV) tel & fax 0438 35837 mobile 347 4676654
Web Site: www.assiria.it – E-mail: nalin1@libero.it